IL DRIVER MOTORI («PONTE H»)

   

Il driver per i motori è un circuito che permette al segnale captato dai sensori di comandare lo stato del motore (avanti - stop - indietro). Viene realizzato con un circuito chiamato «ponte H» di cui qui sotto viene riportato lo schema concettuale (da http://www.acroname.com/robotics/info/articles/drivers/drivers.html):

Più di tante parole, per capire come funziona un ponte H conviene costruire questo semplice circuito con quattro interruttori (A, B, C, D), una pila (+ e -) e un motorino (Load), osservando cosa succede quando si chiudono i diversi contatti.

 

combinazione polarità effetto
A & D avanti il motore gira in avanti
B & C indietro il motore gira all'indietro
A & B bloccato motore frenato
Nessuna libero motore in folle

Una volta fatta un po' di pratica con questo circuito, si può montare il circuito seguente che sostituisce gli interruttori manuali con degli interruttori elettronici (= transistor). Provate ad usare 2N3906 per Q1-Q2 (PNP) e 2N3904 per Q3-Q4 (NPN). Le resistenze di base sono da 1K:

Il comportamento di un ponte H è illustrato nella tabella che segue:
    

IN A

IN B

MOTORE

0

0

FERMO

1

0

AVANTI

0

1

INDIETRO

1

1

FERMO

Come si vede, quando A e B sono uguali (entrambi negativi o entrambi positivi), il motore non gira. Per invertire il senso di marcia bisogna invertire i livelli logici di A e B. 

NOTA : la condizione 0/0 oppure 1/1 può provocare la distruzione dei transistor! Per questo normalmente si aggiunge un inverter (U1A) tra l'entrata A e B. In questo modo, ai capi del ponte si ottengono sempre due livelli logici opposti:

Se volete approfondire il discorso e sapete l'inglese, potete consultare questi siti: . Oppure scaricate l'interessante articolo «Electronic Control for DC Motors» da Nuts & Volts Stamp Application PDFs.

Benché si possano costruire dei circuiti a ponte H con componenti discreti, è molto più comodo e sicuro utilizzare dei circuiti integrati.
Il primo schema utilizza due integrati MAX626/7/8 della Maxim (uno per ogni motore). Il MAX626 è un driver a Mosfet con cui si può realizzare un ponte H estremamente compatto e con pochi componenti aggiuntivi. La piedinatura e lo schema applicativo sono tratti dal datasheet della Casa costruttrice:

NOTA: gli integrati MAX626/7/8 sono sostituibili con i MAX4426/7/8. Ecco uno schema tratto dal sito Robot Room:

  • D1 - D4 sono diodi Schottky (1N5817 - 1N5711) che proteggono l'integrato dalle extratensioni generate dal motore. 

  • Le due resistenze da 10k (opzionali) forzano gli ingressi (pin 2 e 4) al livello logico 1. 

  • Collegare l'alimentazione ai piedini 6 (+) e 3 (GND) dell'integrato. 

  • Collegare un condensatore poliestere da 100nF e un condensatore elettrolitico da 1 mF (non indicati nello schema) tra il pin 6 (+) e il pin 3 (GND) dell'integrato.

ATTENZIONE: vedi la nota su www.robotroom.com/HBridge.html secondo cui questo ponte è adatto a pilotare motori che non assorbano più di 100-150 mA sotto carico. 

TERMINALE "ENABLE"

Il circuito che segue serve per ricavare un terminale ENABLE quando si usano come ponte-H degli integrati tipo MAX626, TC4424 (e simili) che ne sono sprovvisti. 

NOTA: anche se nello schema non compaiono, gli ingressi A e B sono forzati a livello 1 da due resistenze da 10K.

Lo schema seguente presenta un ponte H che utilizza l'integrato L293D ed è tratto dal datasheet:

1 = enable A

  9 = enable B

2 – 7 = input A

10 – 15 = input B

3 – 6 = motore A

11 – 14 = motore B

8 = alimentazione motori

16 = alimentazione +5V

4 - 5 = GND 12 - 13 = GND

 

Rispetto a quelli precedenti, questo integrato presenta anche un piedino VINH (inhibit = disabilita). Per abilitare il ponte, collegare i piedini 1 e 9 a +5V.

Il modello L293D contiene al suo interno anche i diodi di protezione e non richiede quindi altri componenti aggiuntivi, a parte le capacità di filtro su entrambe le alimentazioni (pin 8 e 16). 

La velocità dei motori può essere controllata inviando ai terminali enable (1 / 9) degli impulsi a larghezza variabile (PWM).

Per altre informazioni sul pilotaggio dei motori vedi:


NOTA AGGIUNTIVA SUL PONTE H

Come si è detto, il motore collegato al ponte H si muove solo se i livelli logici applicati agli ingressi del ponte sono opposti (1/0 - 0/1). Questo permette il controllo della direzione di marcia del minirobot.

Se, come avviene di solito, tra i due ingressi del ponte viene collegato un inverter, il motore sarà sempre in moto e cambierà direzione quando cambia il livello logico in entrata. In questo modo avremo un robot che non potrà mai fermarsi, a meno di agire su eventuali ingressi di ENABLE o togliendo l'alimentazione ai motori:

Lo schema seguente mostra un circuito adatto a pilotare un doppio ponte H. Ai punti IN1 e IN2 vanno collegati i segnali di ingresso. Le uscite (A1-B1) e (A2-B2) vanno collegate ai rispettivi canali del ponte H (per maggiori chiarimenti vedi )

Se, al contrario, colleghiamo i due ingressi al positivo (attraverso due resistenze di pull-up), avremo un robot che normalmente sarà immobile e si muoverà in una direzione o nell'altra solo quando cambia il livello logico su uno degli ingressi.

Con questo tipo di ponte e applicando agli ingressi A e B degli elementi fotosensibili (fotoresistenze o fototransistor) si possono costruire dei robot che seguono la luce oppure delle teste fototropiche:

I trimmer servono per il bilanciamento, cioè per arrestare il motore quando la fonte luminosa è centrata. Possono essere sostituiti da un trimmer singolo o da un potenziometro:

         

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